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L’AMORE NON FA DIFFERENZE 100 “SI” A MANTOVA PER LIBERTA’ E UGUAGLIANZA

Una cinquantina di coppie gay, lesbiche ed eterosessuali, metà delle quali residenti a Mantova, si sono unite simbolicamente in matrimonio nella mattinata di ieri, Domenica 10 Febbraio, ai piedi del Castello di S.Giorgio, suggestiva cornice alla città.

Un evento senza precedenti, che ha visto l’affluenza di omosessuali dalle province di Lombardia, Veneto ed Emilia a Romagna, ma anche una calorosa partecipazione dei cittadini che hanno voluto sostenere questa iniziativa, organizzata dall’Arcigay, per dare un segnale forte alla politica, alla legislatura, per abbattere il muro dell’indifferenza e dell’omofobia e costruire i diritti che mancano nel nostro paese.

Negli Stati Uniti gli omosessuali hanno trovato spazio addirittura nel giuramento di Obama, che ha parlato di pari diritti per i gay; in Europa, praticamente tutti i paesi di tradizione democratica contemplano almeno le unioni civili; Francia e Inghilterra hanno aperto i loro ordinamenti, mentre l’Italia, sembra non accorgersi che i confini della tolleranza e dei diritti vanno allargandosi sempre di più e si ritrova in terza fila senza una normativa che solidarizzi i diritti dei cittadini omosessuali.

A dare voce all’evento il presidente Arcigay di Mantova, Davide Provenzano, primo ad esporsi alle maestranze locali, chiedendo “concretezza”, meno proclami e più coerenza, con l’istituzione di un registro delle unioni civili, già previsto in molte altre realtà italiane.

Ancora Provenzano aggiunge: “ Noi non siamo figli di un Dio minore, il tempo è scaduto per ogni opportunismo e conformismo, noi vogliamo essere riconosciuti come coppie“.

Molte le associazioni che hanno appoggiato Arcigay: Arci, Agedo, Amnesty, Cgil, ma anche esponenti politici come Fiorenza Brioni, ex sindaco della città, e Giovanni Buvoli entrambi consiglieri comunali di opposizione, officianti insieme all’assessore alle Pari Opportunità Elena Magri e all’unico sindaco che ha accettato l’invito, Dimitri Melli, primo cittadino di Pegognaga.

Una cerimonia emozionante, in cui, alla lettura degl’articoli che regolano le unioni civili , 100 “si lo voglio” hanno dato forza a questa iniziativa; nemmeno l’intrusione di una ristretta minoranza di estremisti, sapientemente definiti dalla Presidente dei genitori di omosessuali, Rita De Santis: “ persone imbottite di omofobia al servizio dell’ignoranza”, ha potuto rovinare la festa e la forte motivazione.

Mantova vuole essere la capitale della comunità, che non ha paura di mostrarsi per quello che è, e oggi lo ha dimostrato, uomini e donne che rivendicano il diritto di essere liberi.

Ma ciò che più si percepisce dagli sguardi e dalle parole si riassume nella testimonianza di Giampaolo e Gabriele, coppia omosessuale mantovana, alla quale ho chiesto le motivazioni della loro partecipazioni, la risposta è una sola e vale per tutti: “noi vogliamo solo coronare il nostro sogno, quello di poter essere una famiglia”.

Gli oltre cento” tulipani bianchi”, lo scambio delle promesse, e la partecipazione della città all’evento, sono state ieri un messaggio chiaro al Sindaco Sodano, che ricordo, ha rifiutato l’invito; ora si attende un atto simbolico dal Comune, come l’approvazione del registro delle Unioni civili, che riconosce alcuni diritti alle coppie di fatto e un apertura della legislatura.

Come organizzatrice di eventi, ci si ritrova spesso ad esaudire richieste da parte di coppie omosessuali o eterosessuali che vogliono scambiarsi le promesse, dando a questa cerimonia un fortissimo valore emotivo, sapendo comunque di non essere tutelati.

Mi auguro che presto il rito simbolico abbia, anche se solo in parte, una valenza giuridica, proprio perché l’amore non dovrebbe fare differenze.

 

 

 

Elisa Riccò (Missweddingdesign)

Presidente Wedding Angels

Provincia di Mantova

 

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