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Galateo tra Consuoceri

Immagini di Roberta Grubelli

Non esiste una seconda occasione per dare una buona prima impressione. Questa è una delle regole fondamentali anche nel Galateo moderno.

E se nei film più gettonati individui apparentemente incompatibili, nel giro di due ore o 120 pagine arrivano al “vissero felici e contenti” senza troppo farci penare, nella vita reale esistono momenti degni di qualche attenzione in più.

Uno di questi è il primo incontro tra le famiglie di una coppia di futuri sposi.

Oggigiorno c’è chi privilegia l’incontro in un luogo neutro, come un ristorante o un caffè, onde evitare sforzi sovrumani delle future consuocere per vincere la gara alla mamma perfetta. Queste persone non sanno cosa si perdono.

Il rendez vous nella casa ha un valore non solo estetico o materiale: è accogliere una nuova famiglia alla quale presentarsi.

Chi arriverà in visita sarà anticipato da un bouquet di fiori: almeno 3 ore prima dell’appuntamento, consegnati da un fattorino e accompagnati da un biglietto scritto di proprio pugno. Perché non farlo personalmente?

Per evitare che proprio poco prima di mettersi a tavola o servire il tè, la padrona di casa e futura consuocera debba impazzire per trovare il vaso giusto.

Da parte sua, ovviamente, la premura, una volta ricevuti i fiori, di trovar loro una collocazione appropriata (e ben visibile al mittente!) valorizzando così sia la casa che il gesto.

Il salotto o l’eventuale sala da pranzo sarà allestito in modo semplice ma elegante. Formale il giusto, non esageratamente istituzionale, non pretenzioso: in poche parole sicuramente non quotidiano, ma nemmeno eccessivamente elaborato. Ricordiamo che a sedersi attorno alla tavola sono persone che stanno per diventare un’unica famiglia.

La semplicità elegante di una bella tovaglia bianca, impreziosita da una piccola composizione di fiori, sarà la chiave per non sbagliare mai.

Chi ama la luce delle candele saprà sistemarle ovunque vorrà tranne che sul tavolo da pranzo. Ovunque significa in qualsiasi punto non in tutti i punti, sempre che l’effetto desiderato non sia quello di una veglia funebre.

Dulcis in fundo, se è vero che gli amici (così come i futuri parenti) si vedono nel momento del “bisogno”, la sala da bagno sarà curata con la stessa attenzione rivolta al salotto: via le riviste che lasciano intendere l’abitudine di sedersi a leggere sulla poltrona sbagliata, via medicine ed oggetti troppo personali come spazzolino da denti e bastoncini per le orecchie, mentre a portata di mano dovranno essere sempre salviette e asciugamani, senza lasciar balenare per la testa di nessuno l’idea di usare quelli che regolarmente sono utilizzati dai padroni di casa.

Infine, lasciare la luce accesa eviterà di condurre gli ospiti fin troppo dentro.

Nicola Santini

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